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REBT a SUPPORTO del FENOMENO “BULLISMO”

22 Ottobre 2020 di Dr Letizia De Mori
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La Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT) a supporto del fenomeno “Bullismo“

Negli ultimi anni il fenomeno del bullismo, anche nella più recente forma del cyberbullismo, si è largamente diffuso ed è stato ampiamente analizzato dai mass media.

Di qualunque forma di bullismo si parli è indiscutibile che si tratta di un fenomeno, come sempre più studi testimoniano, dal forte impatto sulle vittime in termini di perdita di autostima, di autoefficacia, di percezione e di scarso valore personale. Questo può portare a sviluppare disturbi sia fisici che psicologici come ansia e attacchi di panico, depressione e, in alcuni casi, può portare anche a compiere gesti estremi (Klomek, 2007; Kowalski, 2013; Beckman, 2012).

Il termine bullismo deriva dall’inglese “bullying” e viene usato nella letteratura internazionale per connotare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo (Olweus, 2006). Perché si parli di bullismo i comportamenti e le violenze, sia fisiche che verbali, devono essere reiterati nel tempo e diretti sempre verso la stessa persona che, nella maggior parte dei casi, si trova in una situazione di inferiorità (è più giovane, più bassa, più debole, ecc.) (Olweus, 2006). Il bullismo non è sempre esplicito, ovvero non esistono solo violenze fisiche o verbali (bullismo diretto); esiste anche una forma di violenza psicologica (bullismo indiretto) che è probabilmente di gran lunga peggiore poiché, più sottile e pervasiva, ha un impatto maggiore sulla vita della vittima perché si basa principalmente sulla diffamazione e sull’isolamento della vittima designata, con l’obiettivo di fare “terra bruciata” intorno a lei (Olweus, 2006).

La Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT) può rappresentare un valido supporto, insieme ad azioni di carattere più pratico, per i ragazzi vittime di bullismo, attraverso un lavoro finalizzato a modificare quelli che la REBT chiama pensieri disfunzionali, i quali hanno la caratteristica di essere talmente radicati, rigidi e automatici che non permettono di interpretare la realtà in modo oggettivo. Utilizzare la REBT può aiutare a vedere più chiaramente quanto sia il pensiero ad influenzare l’emozione e a determinare, di conseguenza, il comportamento. E’ proprio grazie a questa presa di consapevolezza e al lavoro mirato che si può riuscire a modificare i pensieri inevitabilmente negativi della vittima di bullismo, o di chiunque si trovi in situazioni simili.

E’ possibile, quindi, iniziare a pensare in modo diverso in riferimento a se stessi e alla realtà che si sta vivendo e, pur non sottovalutandola, si può imparare ad affrontarla in modo meno distruttivo.

Infine, si stimola ad allenarsi all’accettazione, intesa non come passiva rassegnazione, ma come spinta a cercare di cambiare quello che è obiettivamente modificabile, accettando, per contro, ciò che non può essere oggettivamente modificato, in particolar modo se stessi e le proprie caratteristiche.

Da ultimo, gli interventi comportamentali risultano utili per migliorare le competenze relazionali di chi è vittima di bullismo: tra questi, per esempio, vi è allenare la comunicazione, mirando ad evitare l’utilizzo di uno stile aggressivo e/o passivo, avvalendosi invece, di una comunicazione assertiva, la quale permette di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza prevaricare né essere prevaricato. In questo modo si aiuta a migliorare le relazioni e, dunque, a sviluppare il senso di autoefficacia e ad accrescere l’autostima.

Si tratta pertanto di un approccio molto flessibile e utile per chi è vittima di bullismo e, più in generale, a tutto coloro che vogliano intraprendere un percorso volto a migliorare il loro benessere personale.

Dr. Arianna Polato

Psicologa Psicoterapeuta

Cognitivo-Comportamentale

Dr. Letizia De Mori

Psicologa Titolare

British Psychological Society

Bibliografia

  • Bernard, M. E. The REBT Resource Book for Practitioners. Albert Ellis Institute, 2000.
  • Berti, M., S. Valorzi e M. Facci. Cyber Bullismo. 2016.
  • Di Giuseppe, R.a., Doyle, K.A., Dryden, W., Backx, W. Manuale di terapia razionale emotiva comportamentale. Raffaello Cortina Editore, 2014.
  • Di Pietro M., La Terapia Razionale Emotiva Comportamentale, Edizioni Erickson.
  • Dryden, W. Compromises in rational-emotive therapy. London: Croom Helm, 1987.
  • Dryden, W. e S. Bernardelli. La terapia razionale emotiva comportamentale. Caratteristiche distintive. FrancoAngeli, 2012.
  • Ellis, A. L’autoterapia razionale emotiva. Come pensare in modo psicologicamente efficace. Erickson, 2015.
  • Ellis, A. Ragione ed emozione in psicoterapia. Astrolabio, 1955.
  • Hayes S.C., Strosahl K.D. e Wilson K.G. (1999), Acceptance and Commitment Therapy, New York, Guilford Press.
  • Klomekp A., Marrocco F., Kleinmanm S. Bullying. Depression, and Suicidality in Adolescents.
  • Child Adolescent Psychiatry Volume 46, Issue 1, January 2007, Pages 40-49.
  • Olweus, D. Bullismo a scuola, ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono. Giunti, 2006

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