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Giornata Fiocchetto Lilla

25 Marzo 2021 di Dr Letizia De Mori
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Disturbi Alimentari

Giornata Fiocchetto Lilla

Oggi 15 Marzo, è la giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi della nutrizione e
dell’alimentazione, tra cui anoressia e bulimia. Questa ricorrenza è presente da 9 anni che vuole portare ad
una maggiore riflessione su questi disturbi. E’ un’iniziativa nata dal padre di una ragazza 17enne che a
causa della bulimia ha perso la vita proprio in questo giorno. L’anoressia e la bulimia nervosa colpiscono
maggiormente le ragazze con età compresa tra i 15 e i 19 anni, ma l’esordio si abbassa ogni anno di più,
colpendo anche la categoria maschile. Fondamentale per questa classe di disturbi è identificarli ed
intervenire precocemente, in quanto se non trattati adeguatamente e tempestivamente, aumentano il
rischio di danni permanenti a tutto l’organismo, che nei casi più gravi può portare alla morte. In questo
lungo anno, caratterizzato da una pandemia globale, abbiamo evidenze di un aggravamento dei disturbi
alimentari, soprattutto negli adolescenti. La pandemia sta portando numerosi cambiamenti di tipo sociale e
relazionale, questo coinvolge in modo predominante adolescenti e bambini che stanno sperimentando la
solitudine, data dal fatto che non si ha più la socializzazione legata all’ambiente scolastico e all’attività
fisica. L’isolamento sociale porta ad un aumento dei disturbi alimentari perché la gestione delle emozioni
avviene attraverso il sintomo alimentare. Questo sintomo può essere la restrizione dietetica, calorica o
cognitiva, che porta a “tagliare” o ridurre la quantità totale di cibo introdotto, o le abbuffate (oggettive o
soggettive), le quali consistono nel mangiare in un breve periodo di tempo (circa 2 ore) una grande quantità
di cibo con perdita di controllo, ossia l’incapacità di interrompere tali episodi. In un periodo in cui le attività
al di fuori di casa sono ridotte al minimo si è evidenziato un peggioramento della preoccupazione relativa al
peso e forma del corpo, e della stessa alimentazione, questo evidenzia come i sintomi specifici di tale
patologia correlati agli effetti della pandemia creano un ambiente predisponente per l’aggravamento dei
sintomi alimentari. Uno studio (Ramalho, S.M., Trovisqueira, A., de Lourdes, M. et al. The impact of COVID-
19 lockdown on disordered eating behaviors: the mediation role of psychological distress. Eat Weight
Disord 2021) pubblicato su “Eating and weight disorders” ha preso in esame 325 soggetti con disturbi
dell’alimentazione, in prevalenza anoressia nervosa, con lo scopo di capire quali fattori della pandemia
(isolamento, paura del contagio, perdita di lavoro) hanno causato lo sviluppo e peggioramento dei sintomi
alimentari. Da quanto emerso la paura del contagio e l’isolamento hanno causato un peggioramento nei
sintomi alimentari, insieme al ridotto contatto sociale con gli amici e al peggioramento delle relazioni
familiari. Ci sono diversi campanelli d’allarme di cui bisogna tenere conto come atteggiamenti molto
restrittivi nell’alimentazione, riduzione dell’introito calorico ed eliminazione di alcune categorie di alimenti
(spesso carboidrati). Oltre a questi bisogna prestare attenzione alla tendenza all’isolamento, alla
misurazione eccessiva del peso o il suo evitamento, alla tendenza a saltare i pasti o la lentezza nel
mangiare. Fondamentale è mantenere il normopeso che ci permette di restare in salute e stare bene con
noi stessi, imparare ad essere più flessibili e meno giudicanti con noi stessi è la chiave per un buon
equilibrio psicofisico.

Dr. Deborah Fasoli

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