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Psicologia

IL BULLISMO


Molto spesso quando si parla di bullismo non si tengono in considerazione entrambe le parti di questo rapporto non funzionale: il bullo (caratterizzato da azioni di prevaricazione in modo sistematico di sopruso messi in atto) e la vittima (considerata un bersaglio facile, un debole).

Il bullismo può essere di due tipi: diretto, con attacchi fisici, verbali, espliciti nei confronti della vittima; indiretto, per ledere le relazioni, per provocare isolamento, attraverso pettegolezzi e calunnie, questo anche attraverso l’ausilio di internet, trasformandosi quindi in cyberbullismo (attaccando l’identità di rete della vittima).

Perché lo scherzo non venga più considerato tale, per essere considerato bullismo deve persistere nel tempo, non ci deve essere equilibrio di potere tra chi compie azioni e chi le subisce, e soprattutto non ci deve essere possibilità di difesa da parte della vittima.

Un’ulteriore differenza si trova all’interno dei gruppi di genere, ovvero i maschi tendono a compiere azioni dirette colpendo maschi e femmine, le femmine invece compiono azioni indirette colpendo femmine coetanee.

Una famosa indagine svolta dal Telefono Azzurro nel 2014 ha contribuito a portare alla luce dati che fino a quel momento non si conoscevano per intero:

• la scuola sembrava essere il luogo in cui maggiormente si sviluppasse il fenomeno;

• la reazione delle vittime sono state diverse, ma il dato più significativo è riferito al fatto che il 22.7% non ha detto nulla e ha mantenuto il segreto;

• il 48.2 degli intervistati ha ritenuto l’aiuto degli adulti molto utile.

E’ chiaro che le famiglie (dei prevaricatori che delle vittime) devono essere avvertite per portare a loro conoscenza degli avvenimenti, in quanto responsabili dei figli minori, la segnalazioni va riportata alla Scuola (se luogo originario del fenomeno) in quanto sono previsti regolamentazioni per evitare tali comportamenti, va riportata anche alle forze dell’ordine (Carabinieri e/o Polizia) in quanto anche in questo caso ci sono delle Leggi da rispettare.

Il ruolo dello Psicologo in queste circostanze è multiplo in quanto non solo può dare supporto alle famiglie coinvolte, ma può apportare un importante supporto e contributo anche all’interno della Scuola formando i Docenti, dando loro strategie per prevenire e gestire situazioni di bullismo.

@Studio_Psy_Dr.Letizia_DeMori

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